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Alessandro Cocco è il classico italiano medio: seppur non vecchissimo, ma nemmeno giovanissimo, vive ancora con i suoi, non ha un lavoro fisso - e chi ce l'ha in questa Italia? - e ha una ragazza con cui piano piano le cose si vanno rompendo proprio a causa di tutti i problemi precedenti. Due sono i suoi svaghi più importanti: il primo, è l'amicizia con Halina una giovane escort lituana e poi c'è la Bari, la sua squadra del cuore.

Un giorno, però, Halina viene trovata uccisa e Alessandro, per caso, è uno dei primi a scoprirlo. Entrando in casa vede tutto perfettamente in ordine, chi può essere stato? Sicuramente qualcuno che lei conosceva ed ha aperto volontariamente. Ma proprio in quel momento si rende conto che in realtà lui sa ben poco della sua amica, forse potrebbe c'entrare qualche giocatore del Bari, suo cliente o addirittura fidanzato.

In suo soccorso arriva un'amica di Halina, una escort anch'essa, che gli racconta più cose rispetto a quelle che lui conosceva: Halina frequentava il presidenze del Bari, ma anche qualche giocatore; Halina faceva forse uso di stupefacenti, ed è rimasta coinvolta in qualche giro.

Alessandro non riesce a darsi pace, ma rimettere al proprio posto tutti i pezzi del puzzle gli da anche una carica positiva per provare a mettere ordine nella sua vita.

Alla fine dei giochi, chi risulterà colpevole?


Alfonso Pistilli ha dato vita ad uno dei migliori libri scritti da autori emergenti mai letti da me fino ad ora.

Innanzitutto, non ho notato errori di battitura, né di editing. Un libro vero e proprio, non un po' di pagine messe insieme: questo ha sicuramente contribuito alla fluidità del testo perfettamente leggibile da tutti.

Sono certa che sia anche un po' autobiografico poiché, conoscendo il personaggio principale - Alessandro - mi è sembrato di conoscere un po' lui. E poi, l'atmosfera, i luoghi, gli incontri, tutto ha contribuito alla passione che c'ho messo anch'io per conoscere davvero tutte le magagne che c'erano dietro questo omicidio e da occhio esperto qualche - credo - ho, verso la fine ho intuito chi potesse essere l'assassino che non è così scontato, tutt'altro.


Complimenti Alfonso per aver creato un giallo degno di vita in tutte le librerie. Una copertina spettacolare, a mio avviso, e una scrittura che davvero mi ha, positivamente, stupita!


Buona lettura!




Alberto Pellai e Barbara Tamborini hanno dato vita ad un romanzo educativo attualissimo. AMMARE è la storia di Mattia, un ragazzino quattordicenne italiano; ha un'amica, Alice, due genitori troppo presi dal loro lavoro e una tata a cui è molto legato. E' il classico bambino medio degli anni duemila. Mattia convive, poiché al centro di tutti i media italiani, con la storia dei migranti e, piano piano, comincia a farsene una ragione di vita. Nella sua mente si chiede quali siano le differenze tra lui e un bambino che scappa dalla guerra in Siria; perché la sua vita da bambino italiano ha più valore di quella di un bambino siriano. Tutto ciò è ben condito dal difficile confronto con i genitori che non gli danno atto di aprirsi e spiegare le sue ragioni, di spiegare e comprendere l'afflusso di migranti, i morti nel mare, i barconi... E' curioso e ambizioso. Così nasce la sua battaglia, nel modo più attivo in cui i ragazzi del XXI secolo possono farsi ascoltare: i social. Crea infatti la sua pagina Facebook: Vieni con me a Lampedusa. E' un affronto, una provocazione allo Stato. Piano piano il numero di iscritti al suo blog cresce e lui si sente sempre più motivato a spiegare e raccontare la verità dei migranti, dal suo gradino di ingenuità. Parallelamente fa una semi-dieta, per convincere un politico ad accompagnarlo nella "vacanza" a Lampedusa. Il suo canale riceve un picco di visite che si trasformano in migliaia, ma ce n'è una che Mattia gradisce e predilige più degli altri: Caterina.


Ammare è il modo più semplice e genuino per far capire ad un ragazzo i fatti che ci hanno sconvolto - e continuano a sconvolgerci. E' la dimostrazione che nel nostro piccolo possiamo fare sempre qualcosa. E' una voce fuori dal coro, diversa. E' un'idea che si può e non si può condividere, ma che va raccontata.


Mattia è stato il mio angelo custode per tutta la mia lettura, mi ha spronato a fare di più e a guardare l'altra faccia della realtà anche se più dura. E' stato un racconto semplice di realtà stravolgenti; le storie con cui io ho convissuto, seguito e sofferto.


Ecco il primo libro per ragazzi che vi consiglio. Per combattere la frase:"Io non sono razzista, ma...".


Buona lettura!



Lee è un ragazzo italiano che sta tranquillamente trascorrendo le sue ferie, nella routine più assoluta, in una località di mare. Ogni volta che passeggia sul marciapiede adiacente al mare, vede un artista di strada che balla in una maniera insolita come per disegnare in aria qualcosa di invisibile. E' ipnotico. Quello che lo ipnotizza ancora di più è però una ragazza, Cloe, che è intenta a guardare l'uomo muoversi con gesti poco precisi.

Kato è un ragazzo giapponese fidanzato con Chieko, un'ostinata ragazzina che sogna quello che sta per accadere. Un giorno, uscendo dal cinema, proprio poco prima del loro viaggio per l'Italia, un incidente le compromette la vita e rimane a letto per giorni, senza quasi mai svegliarsi, tra le angosce di Kato e della mamma.

Il narratore dei sogni, chi è?

Rajesh è un uomo sulla quarantina; un narratore di sogni; uno uomo oppresso dai sogni altrui, il cui unico modo per liberarsene è danzare.

Per una strana combinazione di situazioni, tutti questi personaggi si troveranno a combattere contro la Neurobiological Vision Corporation, un'agenzia di delinquenti che vuole rapire Rajesh e il suo fermaglio.


La prima cosa che ho pensato appena terminata l'ultima pagina è stata: che fantasia! Livio Leoni ha avuto la capacità di creare una storia intrecciata a tal punto che, nel mentre, ho pensato che non sarebbe mai riuscito ad uscirsene. La mia paura era che dopo aver apprezzato l'intero racconto, non avrei apprezzato il finale. Non è stato così. Mi ha molto colpita e mi è piaciuta la conclusione di una storia in cui non facevo che ripetermi: ma non è possibile!, è troppo poco reale! Invece, ribadisco, della conclusione sono rimasta soddisfatta.

Gli eventi della storia, che comprendono nella maggior parte, il rapimento di Rajesch, iniziano subito, già dalle prime pagine. Il racconto è narrato dai quattro protagonisti principale che ci accompagnano e ci guidano anche nei loro pensieri e negli stati d'animo. Talvolta c'è stata un po' di confusione tra di loro, ma era facile intuire chi stesse parlando e dove volesse arrivare.

Fantasy, azione, rosa, non saprei come definire "Il narratore dei sogni" che ha al suo interno un po' di tutto. Abbastanza coinvolgente e scritto bene. Un appunto da fare, da parte della mio "io" lettrice è sicuramente il troppo. Intendo dire che, talvolta gli avvenimenti erano troppi e difficili da ricordare se non con una lettura costante. L'iter per la salvezza di Rajesh è stato infinito. Nonostante ciò ho apprezzato tutto nel suo insieme, dalla prima all'ultima pagina.

Complimenti a Livio Leoni, sei stato tu un narratore dei sogni!


Buona lettura!

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